L'umore non era dei migliori quel giorno. Il sole bruciava le case e faceva fumare le strade d'asfalto nero, ma io ero costretto come ogni mattina a presentarmi ...Leggi tutto
Cinquemila e quindicimila battute per scriverti
Cinquemila battute su..su che cosa poi..
Cinquemila battute per descrivere un batticuore, un desiderio, un turbine sono tante perchè è impossibile trovare abbastanza aggettivi per essere capaci di far capire cosa si vuole scrivere e come lo si vuole fare.
O sono poche le quindicimila per dire tutto quello che si vorrebbe dire, quel desiderio di farsi vedere, di vedere, di sentire e amare sono poche.
Non lo so nemmeno io eppure bisognerebbe sapere dire tutto fin da subito.
Si professa sempre e ovunque la sincerità nei rapporti e si cerca di portarla ai massimi livelli.
Per cosa poi.
Per trovarsi traditi, distrutti, ingannati da una cosa in cui si credeva e che è scoppiata in una bolla di sapone. con la differenza che quella bolla non è come quelle con cui giocavamo da bambini ma una grossa bolla color sangue piena di denso fumo nero.
Cinquemila o quindicimila non importa.
Sono troppe o troppo poche come battute o parole per esprimere la delusione che si può provare per la prima volta in cui si capisce di essere stati traditi.
Fa male pensare che si siano dette, sentite e amate parole che dopo un anno non han più senso.
Parole che sono state dette e ripetute poi tonnellate di volte, come uno schifoso meccanismo infame di un gioco al massacro che lascia più vittime che vincitori, più gente triste che felice, più morti che vivi.
Almeno, parlo per me, io son certa di aver perso in quest'edizione dei giochi gladiatori.
Millequattrocentosessantotto battute per la prima volta in cui sono stata veramente sconfitta da qualcuno.
Io, solitamente paladina indiscussa del "ce la caveremo anche stavolta" ho perso perchè ti ho creduto.
Ho creduto che ad un viso sincero corrispondessero parole sincere.
Non avrei mai pensato che ad un viso sincero corrispondessero parole dette a stampino perchè "stavolta potresti essere tu domani magari è lei e dopodomani vediamo".
In questi giochi gladiatori moderni sono stata mandata nell'arena senza armi, impotente come un bimbo che pensa ancora di amare il mondo che in realtà non lo ricambia.
Non essere speciali per qualcosa non è strano. Tutti siamo persone normali, senza lode e senza infamia.
Solo rare persone nascono o diventano "speciali" per loro fortuna, per doti innate o per allenamento estremo e continuativo.
Ci sono persone che vivono per demolirti, per azzerarti, per superarti nei giochi. Ti mettono sotto i piedi e ti salgono in testa con un bellissimo tacco 12, gambe da gazzella e una faccia da schiaffi incredibilmente degna di nota.
Ma ci sono alcune persone che ti fanno sentire speciale e unica, che ti fan pensare che ci sia solo tu al mondo che tu sei importante per loro. E ci son persone che usano false parole per farti sentire speciale e unica per poi gettarti in un angolino con una scusa, come se fossi una delle tante, per passare a quella dopo in attesa che "magari possa arrivare finalmente quella giusta".
Pensavo che cinquemila battute per descrivere il mio primo sfregio fossero poche ma sono già a tremila.
Tremila battute per un "mi manchi" detto a macchinetta o un "ti voglio bene buttato lì".
Non è da persone intelligenti dire parole del genere.
Sono persone a cui non piace esser sole che dicono parole del genere al vento, come se fossero foglie o nuvole, sperando che volino via e non facciano danni. Persone che hanno paura di vivere e che non han più voglia di combattere dicono queste parole come se fossero fiocchi di neve che cadono in una tormenta. Vogliono coprire la realtà ma non si accorgono che si corre il rischio di una tempesta, di una valanga talmente forte che copre tutto. Non copre solo le parole dette come se si volesse far contento qualcuno o zitto qualcun altro ma copre anche se stessi.
Copre la propria solitudine, copre la propria disperata richiesta e ricerca d'affetto.
Ma una cosa coperta esiste ancora, non muore soffocata da impeti di forza irreale.
Io sono stata tradita, sono delusa e triste per le parole mal dette che non dovevano essere dette.
Non provo rabbia per te.
Provo solo tristezza perchè mi hai detto quelle parole non perchè le sentivi. Non hai pensato un solo secondo in fondo alla tua anima che fossero vere.
E dopo quattromilanovantotto battute ritengo di poter essere io veramente sincera, forse l'unica sincera fra me e te.
Provo pietà per te perchè hai detto di amarmi, di volermi bene solo perchè ti senti solo in un mondo troppo grande da combattere e da vivere.
Per questo ti attacchi a chiunque in maniera incondizionata sperando che restino con te e che ti vogliano sempre bene: non è bene questo, non è amare ma è consolare.
Sinceramente ho sbagliato ad amare incondizionatamente una persona sola quando sola lo sono pure io. Fra soli non ci si rafforza, ci si distrugge.
E dove tu speri di essere bianca tormenta che con parole mellifue copri la realtà, io sono nera e grigia tempesta che tutto spazza via e distrugge, lasciando macerie.
Dalle macerie si estraggono detriti e rifiuti.
Ma solo dalle macerie si può tornare, finalmente, alla vita.
Cinquemilatrenta battute.
Alessandra Chesani
Sinceramente ho odiato i limiti di battute dati per regolamento. In certe cose le parole sono troppe, in altre troppo poche. E in altre semplicemente non si sa che scrivere! il motivo è la mia prima volta. La prima volta in cui ci ho creduto e ho sbagliato in modo molto forte.
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