Testimonial
La prima volta che ho raccontato una storia da solo è stato per una gamba rotta. Rotta per colpa delle prove, perché alle volte capita...
Lavoravo con Teatro Settimo e stavamo provando "Riso amaro", cado da un'impalcatura, mi rompo la tibia e il perone in tre punti e non posso più fare la mia parte.
Teatro Settimo era il mio gruppo di teatro, formalmente una cooperativa, nei fatti un surrogato di famiglia, perché i gruppi di teatro sono un po' famiglia per noi che ne facciamo parte.
Ero abbacchiato, frustrato e preoccupato. Gli altri vedevano che mi stava venendo il sangue cattivo, come avrebbe detto mio nonno, così per aiutarmi il regista Gabriele Vacis mi dice "Trovati qualcosa da fare seduto, prova a raccontare una storia che non serva muoversi troppo". E così ho cominciato a raccontare una storia d'infanzia. Parlavo di Nicola e dei suoi amichetti, di vacanze al mare e della vita di colonia, di giochi nei campetti di periferia e di genitori che imparano ad esserlo. Era "Adriatico", il primo racconto di una lunga serie di storie che, da allora, non ho più smesso di raccontare.
Marco Paolini, drammaturgo, regista, attore, scrittore e produttore italiano
Credits foto: Ivana Sunjic Porta