Testimonial

Marco Paolini

La prima volta che ho raccontato una storia da solo è stato per una gamba rotta. Rotta per colpa delle prove, perché alle volte capita...
Lavoravo con Teatro Settimo e stavamo provando "Riso amaro", cado da un'impalcatura, mi rompo la tibia e il perone in tre punti e non posso più fare la mia parte.
Teatro Settimo era il mio gruppo di teatro, formalmente una cooperativa, nei fatti un surrogato di famiglia, perché i gruppi di teatro sono un po' famiglia per noi che ne facciamo parte.
Ero abbacchiato, frustrato e preoccupato. Gli altri vedevano che mi stava venendo il sangue cattivo, come avrebbe detto mio nonno, così per aiutarmi il regista  Gabriele Vacis mi dice  "Trovati qualcosa da fare seduto, prova a raccontare una storia che non serva muoversi troppo". E così ho cominciato a raccontare una storia d'infanzia. Parlavo di Nicola e dei suoi amichetti, di vacanze al mare e della vita di colonia, di giochi nei  campetti di periferia e di genitori che imparano ad esserlo. Era "Adriatico", il primo racconto di una lunga serie di storie che, da allora, non ho più smesso di raccontare.

Marco Paolinidrammaturgo, regista, attore, scrittore e produttore italiano

Credits foto: Ivana Sunjic Porta

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